Cos’è “l’Housing Sociale”? Non è sufficiente che un territorio abbia dei servizi perché sia di per sé pienamente “abitabile”. È necessario che le persone possano usufruirne e che ciò possa avvenire all’interno di cornici sociali e progettuali che facilitino l’abitare. I nuclei familiari in situazione di fragilità possono raggiungere gradi di autonomia abitativa all’interno di progetti come Habitat Contemporaneo, che lavorano sia sul reperimento di soluzioni abitative, sia sull’accompagnamento delle persone nel percorso di integrazione.
Habitat Contemporaneo – con Fondazione Cariplo
I temi dell’abitare sono particolarmente sensibili, oggi, soprattutto per i nuclei familiari in situazioni di fragilità (economica, sociale, identitaria). Ecco perché è importante che il sistema dei servizi sociali, il terzo settore e il sistema dell’offerta immobiliare trovino punti di contatto sui quali costruire percorsi concreti di autonomia.
Oggi una delle maggiori difficoltà nella vita dei nuclei familiari, in particolare dove sono presenti minori, è quella legata alle fragilità economiche, sociali e abitative.
Il progetto Habitat Contemporaneo è un sistema di interventi di accompagnamento a nuclei familiari che hanno bisogno di recuperare o raggiungere l’autonomia abitativa.
Questi alcuni dei fattori che hanno un impatto negativo sui nuclei familiari oggi.
- Mancanza di lavoro;
- bisogno di assistenza economica;
- condizioni abitative non soddisfacenti o troppo costose;
- povertà culturale e intellettuale che genera difficoltà nell’accesso ai servizi;
- mancanza di coesione sociale, anti-socialità, incapacità di comprendere le norme e le leggi;
- carico di impegno aggiuntivo derivato dal lavoro di cura di altri membri familiari;
- basso livello di benessere psico-fisico, problemi psicologici, ludopatie ecc;
- difficoltà derivanti dai “passaggi” nei corsi di vita, progetti migratori deboli.
LE AZIONI
(Clicca sui pulsanti in alto per scaricare i pdf con la documentazione del progetto)
Una prima azione è l’accompagnamento ad una soluzione abitativa stabile e all’utilizzo delle risorse sociali. Lo scopo principale è di qualificare la domanda di alloggi o spazi da affittare mediante la realizzazione di progetti individuali o di comunità o di semplice assistenza economica, in modo da accompagnare l’abitante nel processo di inserimento abitativo.
Un’altra azione assegna poi un ruolo determinante al coinvolgimento degli abitanti nella definizione dell’intervento. I promotori attivano dunque le risorse presenti sul territorio sia in termini sia sociali (il capitale sociale) sia di integrazione lavorativa (azioni di supporto e accompagnamento specifico). L’ente pubblico ha qui funzione di facilitatore, sostenitore e garante della coerenza dell’intervento rispetto a politiche abitative più generali.
LE FINALITÀ
Le finalità di Habitat Contemporaneo sono dunque: 1. approntare una rete di unità abitative per l’emergenza abitativa di nuclei vulnerabili con presenza di minori; 2. costruire e mettere in moto un sistema di accompagnamento all’autonomia abitativa.
Joy e Colsom
Joy e Colsom sono entrati nell’appartamento di Habitat Contemporaneo a inizio estate 2020, sono una giovane coppia con un bimbo di due anni.
Joy, arrivata in Italia 3 anni fa, era ospite presso la Parrocchia, mentre Colsom viveva con altri ragazzi. Destinandogli un appartamento si è dato loro finalmente la possibilità di stare insieme e sperimentarsi come famiglia e come genitori. Colsom lavorava presso un giardiniere ed ora è disoccupato ed in cerca di lavoro, Joy ama cucire e vorrebbe lavorare come sarta.
(Crediti immagine: pexels.com)
Amina e sua figlia
Amina vive nell’appartamento dell’Housing da febbraio 2020 con la figlia Samira. Amina è eritrea, la figlia ha 16 anni ed è nata dal matrimonio che Amina aveva con un cittadino italiano
In precedenza viveva presso la Parrocchia. Amina ha lavorato come addetta alle pulizie negli appartamenti di vacanza ed è rimasta senza lavoro come conseguenza del lockdown, ha poi fatto un breve periodo come badante ed ora sta seguendo un corso di cameriera a cui seguirà un tirocinio, spera di trovare presto un lavoro. Amina frequenta anche la scuola di italiano presso il CPIA, la figlia è iscritta con profitto al secondo anno del liceo scientifico.
(Crediti immagine: pexels.com)
Juan e Maria
Juan, la moglie Maria e i figli Martin di 13 anni e Silvia di 7 anni vivono qui da marzo 2020. Sono una famiglia salvadoregna fuggita dal proprio paese l’estate del 2019
Ospitati in un primo momento in una stanza in Parrocchia, sono stati poi trasferiti nell’appartamento dell’Housing. Juan, in possesso di diploma di istituto tecnico nel suo paese, abile con il PC, si è da subito dato da fare per trovare lavoro. Ha lavorato per tre mesi come addetto alle pulizie presso una casa di riposo ad Albese, ora sta facendo un tirocinio extracurriculare di 12 mesi presso un’importante azienda tecnologica a Fino Mornasco, sperando in una futura assunzione. La moglie lavora part-time come badante. Il figlio frequenta la seconda media e la bimba la terza elementare, entrambi con profitto.
(Crediti immagine: pexels.com)
La “Rete” di Habitat Contemporaneo e le sue generatività
Ogni progetto sociale attiva, per coinvolgimento o contatto, diverse realtà, alcune delle quali sono a loro volta canali per raggiungerne altre. Questo tessuto teso tra promotori e beneficiari, tra sostenitori e gestori, si rappresenta spesso come una “rete”, e con la rete condivide sia il tratto della coesione, sia la caratteristica dei collegamenti tramite l’intreccio.
Da tempo la Parrocchia di San Martino di Rebbio, già impegnata con l’accoglienza di cittadini stranieri, offre anche supporto abitativo a nuclei familiari in situazioni di fragilità. Lo fa grazie al gruppo di volontari che accompagna questi nuclei da situazioni di iniziale difficoltà abitativa, attraverso una presa in carico attenta e responsabilizzante, a situazioni via via più “solide”. L’orizzonte non è l’assistenza, ma il supporto per far tornare questi nuclei a camminare con le loro gambe. La Parrocchia di Rebbio e Symploké, che già collaboravano, hanno trovato un ulteriore punto di contatto sul tema dell’Housing, dell’Abitare, quando si sono trovate vicine di casa, anzi di pianerottolo. Mentre la cooperativa apriva due comunità educative, la Parrocchia (che è anche padrona di casa) apriva appartamenti per l’autonomia dei nuclei che già seguiva e di future situazioni.
Entrambe le realtà seguivano già il filone dell’Housing, la Parrocchia avendo altri appartamenti che destina a questo scopo, e la cooperativa arrivando da un progetto di Housing sociale fatto in collaborazione con l’Azienda Sociale Comuni Insieme di Lomazzo. Ecco come è nata l’idea di chiedere, insieme, il supporto di Fondazione Cariplo, non solo per rinforzare la sostenibilità dell’Housing e coprire dei costi, ma anche e soprattutto per inserire una azione progettuale all’interno di una cornice di senso più ampio e riconosciuto.
Ecco qui sotto un riepilogo di tutte le realtà Coinvolte da “Habitat Contemporaneo” e di tutte le situazioni che potranno beneficiarne, o che potranno svilupparsi a partire da questo spunto importante.
Symploké Cooperativa sociale onlus
Breve presentazione del soggetto
Parrocchia San Martino di Rebbio
Breve presentazione del soggetto
Gruppo volontari della Parrocchia
Breve presentazione del soggetto
Symploké
Sede legale: Viale Cesare Battisti, 8 - Como
Sede operativa: Via Regina Teodolinda, 61 - Como
T 031 4449769 | info@symplokecoop.it
www.symplokecoop.it